24 settembre 2009

Riso asciutto e pollo appiccicoso

Riso asciutto e pollo appiccicoso

Il riso in verita' e' un risotto come tutti gli altri: cipolla, carote molte, vino bianco secco, pisellini.
La differenza e' che nel fondo ho messo molto coriandolo, e un poco di curry. Entrambi stanno molto bene coi pisellini, e tolgono la puzza di scatoletta, diciamocelo...ehm = =''
Il brodo e' vegetale: ve l'ho detto che io sono un grande difensore del brodo solubile? Adoro il glutammato e la melassa. Naturalmente il brodo di scatola non sarebbe nulla di buono se non lo arricchissimo di: una cipolla con la buccia, che rilasci un poco dii colore e sapidita', e il resto della carota che non ho messo a pezzetti nel fondo del risotto.
A pochi minuti dalla fine, una foglia di alloro; una volta spento non manteco con formaggio. Preferisco lasciare il riso ad asciugare molto sotto un drappo: un risotto all’onda sarebbe da piatto unico, ma in questo caso desideriamo una texture differente. Dal momento che questo risotto servira' da pane, lo faccio asciugare. Impacca, diranno alcuni, ma a me piace cosi'.

Il pollo a me piace molto. Passatemi qui un prodromo: io raccontavo alla mia stimatissima partner in crime e titolare del weblog presente, che io cucino quello che non trovo da mangiare fuori, ma che davvero vorrei mangiare. Ora, quello che io non trovo in giro sono proprio quelle coscettine che ti lasciano le dita appiccicate e il palato bruciato per lo zing di zenzero e limone e altri svariati agenti chimici.
Io ho provato a farlo in casa. Tostiamo le spezie, come nel risotto: coriandolo e poco curry, tostato in olio di palma o di riso; aglio e zenzero, abbondatemente fritti e croccanti. Poi nascondo il pollo sotto il coperchio, lascio che cucini a fuoco basso in questi odori, compreso un poco di rosmarino, o timo se si vuole, per 10 minuti. Poi apro, verso salsa di soia, salsa teriyaki, un pizzico di zucchero di canna, faccio andare il tutto 4 minuti ancora coperto e a fuoco medio. Dopo questa fase apro e faccio andare 2 minuti a fuoco vivace aggiungendo una spruzzata di limone e di sugo di zenzero.
Quando la salsa proverbialmente vela il cucchiaio, si puo ‘ spegnere. In alternativa potete anche toccare la coscetta col dito: se appiccica, vabene, se non appiccica, riaccendete il fuoco.
Si raccomanda la consumazione a scottadito.

Il vino che vedete era un Petalos dalla cantina discendenti di Palacios. Viene dal Bierzo, ed e' buono assai.

2 commenti:

uovo sodo ha detto...

come sei bravo...amor mio

emilio pascutti ha detto...

su, dai mantieni compostura, non lasciamoci andare gattina.